Calvinisti e ugonotti

Calvinisti e ugonotti

In tedesco Eidgenossen, Ugonotti, significa congiurati: è questo il nome dato ai protestanti calvinisti francesi, che nel XVI secolo costituiscono una chiesa nazionale che ottiene libertà di culto nel 1562.

Il loro credo, teorizzato nel 1536 dal ginevrino Jean Cauvin, italianizzato in Calvino, si fonda sull’idea della doppia predestinazione: Dio destina alcuni uomini alla salvezza ed altri alla dannazione, e solo agli eletti è concessa la grazia.

Unici sacramenti sono battesimo e comunione, nella quale però si nega la presenza reale di Gesù; sono respinti il culto dei santi, la preghiera per i defunti e la gerarchia episcopale della Chiesa di Roma.

Dal 1535 al 1628 essi combatterono per restaurare le libertà feudali contro l’assolutismo regio e nell’interesse della borghesia, facendo impensierire la Corona di Francia e la Chiesa di Roma che nel 1562 si coalizzarono dando inizio a decenni di efferate lotte e massacri.

Solo nel 1598, grazie all’editto di Nantes, gli Ugonotti riottennero la libertà di culto, nuovamente revocata da Luigi XIV nel 1685.

Camisards

I Camisards, gli Ugonotti della Linguadoca dalla bianca camicia, risposero con ferocia alla violenza dell’esercito regio, ma le persecuzioni terminarono solo nel 1787 con l’édit de tolérance firmato da Luigi XVI.

In territorio italiano, il calvinismo si diffuse soprattutto nelle comunità della Chastelada, come testimoniano i resti del tempio calvinista a Chianale in Val Varaita, ma oggi di questa religione, estirpata dai monaci Cappuccini inviati dai Savoia, non restano tracce.