Carnevale e Manhin
Nelle valli occitane le occasioni di festa sono state sempre legate ai riti arcaici della rinascita: quasi ogni villaggio festeggiava il Carnevale, che non aveva solo l’attuale significato cristiano, ma portava con sé la celebrazione dell’arrivo della primavera. Tra i più spettacolari vi era quello del Villar di Acceglio in Val Maira, che vedeva sfilare un corteo in cui il Carnaval, re della festa, era scortato da due Arlecchini in costume bianco riccamente decorato con nastri e coccarde colorate, fiori, spighe ed altri simboli di fertilità. I due lo difendevano dalla sua più grande nemica, la Quaresima, tenendo in mano una spada e facendo una danza propiziatoria. Il Carnevale veniva processato con l’accusa di aver corrotto i giovani, insidiato le donne e turbato la quiete: condannato a morte, era fucilato, destinato a risorgere dopo un anno. Sempre a Carnevale comparivano i Manhin, stagnini che col volto tinto di nero si divertivano a fare scherzi ai compaesani. Uno dei pochi carnevali sopravvissuti si svolge ancora oggi a Champlas du Col presso Sestriere: come quello di Acceglio, vede la presenza delle Barboire, mascheroni realizzati con piume, pelli e legno.
Il Carnevale di Champlas du Col
Un carnevale arcaico nelle valli è quello di Champlas du Col presso Sestriere; abbandonato nel 1947, ripreso nel 2005, ora non viene riproposto da alcuni anni, ma è stato creato nella frazione un interessante museo a esso dedicato, il Museo del Carnevale di Champlas. Vedeva la presenza delle Barboire, mascheroni realizzati con piume, pelli e legno, con personaggi come il Carnevale, la Figlia del Carnevale, due Vecchi, una Vecchia, la Quaresima, due Arlecchini, due Medici o Avvocati, due Carabinieri, la Doppia, la Cantiniera, il Giudice e il Suonatore di Fisarmonica. Il corteo, che vedeva la simbolica e benaugurale aratura e semina nella neve, si concludeva col processo al Carnevale, recitato in occitano e in francese.