Croce occitana

Chiamata comunemente croce dei Conti di Tolosa o catara, la croce occitana con i suoi colori sangue e oro richiama efferate battaglie e antichi tesori. Giunta a noi attraverso un passato travagliato, è carica di simboli e si impone come il segno distintivo del paese d’òc.
La sua origine, così come la datazione, è discussa: nel 990 Guillame Taillefer, conte di Tolosa, sposa Emma, figlia ed ereditiera di Roubaud, conte di Provenza, che gli porta in dote alcune contee.
Nelle terre provenzali occupate dal conte i suoi vassalli avrebbero adottato per primi la croce come simbolo da imprimere sulle armi. La tradizione locale vuole invece che essa sia stata portata dal conte Raimondo VI di Saint Gilles al ritorno dalla sua prima crociata in Terra Santa nel 1099, anche se un atto datato 1088 ne proverebbe l’uso ancor prima della spedizione.
La più antica croce giunta sino ad oggi è quella che orna la chiave di volta della prima navata della cattedrale di Saint Etienne a Tolosa, datata al 1211.
Nella bandiera della valli d’Italia, accanto alla croce catara compare una piccola stella a sette punte. Secondo Fontan, che negli anni ’70 propose di inserirla, sono infatti sette le regioni dell’Occitania: Guascogna, Guiana, Linguadoca, Limosino, Alvernia, Delfinato e Provenza, ma sarebbe anche un omaggio ai sette Felibre di Provenza.

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