Toponomastica occitana

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Toponomastica occitana in Valle Maira

Toponimi ricorrenti e curiosi

AISONE
Il toponimo deriverebbe all’occitano ison, pozze d’acqua del terreno nelle quali veniva messa a macerare la canapa, pianta coltivata per usi tessili. Il nome potrebbe inoltre derivare dalla radice prelatina *ALISA ‘falesia’, in quanto il paese sorge ai piedi di una parete di roccia ben visibile dalla parte opposta della vallata.

 

ADRECCHIO/ADRECH
Adrech (Acceglio), Adrecchio (San Damiano Macra), Adrecchio (Vinadio), Testa dell’Adrech (Vinadio).

Adrech, dal latino ad rectum solis ‘dritto sotto il sole’. Indica una zona particolarmente soleggiata, quasi sempre posta sul versante della valle che guarda a mezzogiorno.

 

ALPE
Il toponimo non ha a che fare (almeno direttamente) con la catena montuosa delle Alpi, ma è bensì una forma derivata da alpeggio.

 

BALMA/BALME/BALMETTA/BARMA/BALMASSA
Ruaa la Balma (Rittana), Balma d’Ros (Melle), Balma d’Olmo (Sampeyre), Balma secca (Macra), Gorges e Beal de la Bàrna Rossa (Pradleves), Roches de la Balmassa (Casteldelfino), Barma Granda (Crissolo), Gias la Barmeta (Entracque), La Barmetta (Crissolo), Granges las Barmettas (Acceglio), Balma Boves (Sanfront), Balma (Roure), Barma (Luserna San Giovanni).

La balma è un riparo sotto la roccia, talvolta anche una vera e propria grotta. Il termine potrebbe derivare da una radice preromana *BALM riscontrabile anche nell’irlandese e nel bretone col significato di ‘pozzo’. Secondo alcuni invece l’etimologia sarebbe neolatina derivante dal VALVA, cioè ‘apertura’.

 

BANDITO
Il toponimo è piuttosto diffuso (Grotte del Bandito, Valle Bandita, Bosco Bandito), ma, al contrario di quanti si potrebbe pensare, non c’è nessuna relazione con la figura del bandito/brigante: il nome infatti deriva dai divieti comunali di tagliare i boschi e utilizzare i prati come pascoli (con una formula tipo bosco bandito al taglio).

 

BEDALE/BIAL
Bedale (Monterosso Grana), Bedale (Macra), Bial Bolart (Pomaretto), Bialòt (Luserna San Giovanni), Biàl d’Roraa (Rorà), Pontededale (Dronero), Bial d’la Croso (San Michele di Prazzo), Bedale (San Damiano Macra).

Bial, letteralmente ‘piccolo corso d’acqua’. La radice sarebbe celtica *BEDU *BEDO, le forme continuatrici di bedo- sarebbero più antiche di quelle continuatrici di bial- (come il piemontese bialera).

 

BRONDA
Cà Bronda (Limone), Brondello (Revello), Valle Bronda.

In occitano bronda, indica le frasche degli alberi, l’omonima Valle (e più in generale il toponimo) indicano un luogo particolarmente alberato. Dal latino FRONDA(M) ‘foglia d’albero’.

 

CASTELLO/CASTELLAR/CASTELLETTO
Chastelar (Exilles), Chastèl (Exilles), Lo Castèl (Bagnolo Piemonte), Lo Castèl Sotan (Barge), Castelar, Chastèl (Castelar), ‘l Castèl (Envie), Lo Chastèl (Isasca), Castèl Grop (Martiniana Po), Castèl nòu (Piasco), Lo Chastèl (Pontechianale), Castèl Sotan (Revello), Castèl Sobeiran (Revello), Chastèl (Rossana), Castelàs (Busca), ‘l Castèl (Caraglio), Lo Chastelar (Celle di Macra), Lo Chastèl (Montemale), Lo Chastèl (Pradleves), Lo Chastèl (Roccabruna), Chastelaret (Roccabruna), Lo Chatèl (Pietraporzio), Lo Castelèt (Roccasparvera), Lo Catelar (Boves), Lo Castèl (Chiusa Pesio), Chastelar (Vinadio), Chasteldaulfin, Chastelmanh, Castelaret (Pagno), Granjas Chastel (Bellino), Castel Ferrari (Paesana), Castel Ruine (Sanfront), Chastel (Rorà), Chastelàs (Torre Pellice), Prà Chastèl (Torre Pellice), Chastèl (Bobbio Pellice).

Chastèl ‘castello’ (e derivati) dal latino tardo CASTELLU(M). Castello quasi sempre, più che a una fortificazione artificiale, fa riferimento alla forma e alla posizione del rilievo, generalmente roccioso. Sono sovente chiamati così luoghi arroccati su sporgenze rocciose “difesi” dalla conformazione del terreno. Non si esclude comunque a prescindere la presenza di costruzioni fortificate.

 

CELLE/CELLETTE
Las Celas (Bellino), Celas (Celle di Macra), Ganjas la celèta (Prazzo), Celèta (Dronero), Celèta (San Damiano Macra).

Dal latino CELLA(M) ‘luogo dove riporre prodotti alimentari’.

 

CHIAPPI/CHIAPPERA
En Claps (Castelmagno), Quiapìera (Acceglio), Tech Quiapéra (Rittana).

Dal basso latino CLAPERIU(M), da una base *KLAPP ‘risuonare’, voce onomatopeica per indicare il suono causato dal battere di una pietra contro un’altra, da qui l’estensione alla ‘pietra’ in generale. Quiapìera (o quiapéra) risulta quindi essere un insieme di pietre (una pietraia) o più in generale un terreno pietroso.

 

CHIOTTI
Clòt de Sabolhier (Sauze d’Oulx), Las Clòtas (Rifreddo), En Clòts (Castelmagno), Lo Clòt Ròsa (Rittana), Clòt Meian (Limone), Pian del Quiòt (Casteldelfino), Quiòt (Melle), Quiòt (Sant’Anna di Valdieri), Quiòt (Demonte), Quiòt (Acceglio), Quiòt Fornana (Marmora), Quiòt Sobeiran (Demonte), Quiotàs (Sampeyre), Quiotàs (Entracque), Tech Quiòt (Roaschia), Quiòt sobeiran/sotan (Valloriate), Quiòt (Rorà), Pian del Quiotin (Luserna San Giovanni).

Il significato principale di quiòt è ‘pianoro’, da qui tutti i suoi derivati. Il termine deriverebbe dal gallico *KLOTTON ‘fossa, avvallamento’, ma lo si potrebbe anche far risalire al latino CLAUSUS ‘chiuso’, ipotesi meno plausibile perché l’occitano avrebbe dovuto mantenere il dittongo au, chiuso invece in o in quiòt.

 

COMBA/COMBETTA/COMBALE
Combe (Salbertrand), La combèta (Brondello), Combascura (Monterosso Grana).

Dal gallico CUMBA ‘valle, gola’. Di solito ci si riferisce con il termine comba a un vallone ombroso e profondo, stretto da alti versanti. In occitano comba indica una valle laterale, spesso all’ubac (vedi sotto). Lo stesso termine lo ritroviamo nell’inglese comb, nel sanscrito kumba e nel greco κνβοζ, tutti derivanti da una probabile radice indoeuropea comune.

 

CUCCHIETTO
Cucce (Stroppo), Cucce (Macra), Cuccetto (Dronero), Cucchiales (Stroppo), Cuculet (Casteldelfino), Cucchietti (Macra), Cucchietti (San Damiano Macra), Cucco (Prazzo), Cucuia (Pradleves), Cucco (Sampeyre), Cucet (Stroppo), Il Cucu (Madonna delle Grazie - Cuneo), Monte Cugulet (Stroppo), Punta della Cuccetta (Entracque), Bric Cuccettone (Oncino), Mounchucèt (Roccavione).

Il toponimo deriva dalla latino tardo CUCCU(M), a sua volta derivante da una radice prelatina *CUC, ‘cocuzzolo’, nel senso di ‘altura di media altezza e sommità arrotondata’. Il toponimo è diffuso sia come coronimo, sia come oronimo e (successivamente) è diventato anche antroponimo nei cognomi come Cucchi o Cucchietto.

 

ELVA
Il nome del noto comune della Valle Maira potrebbe avere due origini differenti. In una prima ipotesi, curiosa, ma forse un po’ fantasiosa, si farebbe derivare il nome Helva (attestato già nel 1286) dalla Gens Ebuzia, antica famiglia nobiliare romana. È però più probabile che il toponimo derivi, in seconda proposta, dall’occitano elvo, ossia ‘pino cembro’, ipotesi supportata dalla massiccia presenza  di conifere nella zona.

 

GIAS
Il diffusissimo toponimo deriverebbe dal latino IACERE ‘giacere’, usato per indicare un pianoro nel quale poter far fermare gli animali.

 

GORIA
Goria Superiore (Elva), Goria Inferiore (Elva).

Goria è uno dei nomi occitani per indicare la vacca, qui si estende il significato a ‘territorio riservato al pascolo e allevamento dei bovini’. Come sovente accade, anche in questo caso il nome di un terreno o di una zona avrebbe dato origine a un antroponimo, il cognome Goria è difatti attestato. È anche possibile un processo inverso dove il toponimo sarebbe derivato dal cognome nella classica formula Aquò/Cò de per indicare la proprietà di un terreno: in questo caso Aquò/Cò de Goria, ‘i terreni di Goria’.

 

GRANGE/GRANGETTE
Grange Sissas (Sauze di Cesana), La Grenja (Envie), La Granja (Celle di Macra), Las Granjas (Argentera), Granjas (Castelmagno), La Granja (Dronero), Las Granjetas (Elva), La Granja (Prazzo), Granja Blanca (San Damiano Macra), Granja Lombard (San Damiano Macra), Granjas (San Damiano Macra), Granjèta (San Damiano Macra), Granjassa (San Damiano Macra), Granja Minhon (San Damiano Macra), granja Tòmas (San Damiano Macra).

Il termine medievale, dal tardo latino GRANICA ‘granaio’ indica in principio una serie di edifici rurali e magazzini sorti sui terreni di un’abbazia benedettina ed in seguito definisce le costruzioni rustiche in muratura con un piccolo ricovero per animali, lontane dal centro abitato (tendenzialmente poco a monte) ed utilizzate come abitazione durante l’alpeggio estivo e magazzino per il fieno in inverno.

 

GUARDIA/GUARDIOLA
La Gardiòla (Roccabruna), La Gardia (Guardia Piemontese), Gardetta (Canosio), Pòrta ‘d la Vardia (Villar Pellice), Gardiòla (Celle Macra), Guardiòla (Sampeyre), Gardiòlas (Paesana).

Gardia (e derivati) ha il significato di ‘luogo di guardia’. Il toponimo è largamente diffuso per indicare rilievi o luoghi da cui si può osservare il territorio. Dal germanico WARDON ‘osservare’, dal quale deriva anche il verbo italiano ‘guardare’.

 

ISCHIA    
Ischia (Roccabruna), Becco Alto dell’Ischiator (Vinadio), Monte Ischietto (Entracque), Ischia (Marmora), Colle delle Esischie (Marmora).

Il toponimo deriva da una base prelatina *ISCHIA, col significato di ‘scivolare, slittare’, richiamando un terreno ripido e soggetto a frane.

 

LAUS
Dal latino LACU(M), forma più arcaica per ‘lago’, sostituita da una più recente lac.

 

LIMONE
Contro ogni aspettativa il toponimo limone non ha a che vedere con nessun agrume. Il nome è infatti un’italianizzazione dell’occitano ilamont ‘lassù’ che ha prodotto un nome facilmente confondibile. Quasi per giustificare il nome nello stemma comunale è stato inserito un limone in campo bianco.

 

MELEZÈ
Altro toponimo nel quale la frutta c’entra poco. Contrariamente a quanto di può pensare il Rifugio Melezè (con annesso bosco)  non prende il nome da ‘mela’ o ‘piantagioni di mele’, ma da merse nome occitano del larice.

 

NARBONA
L’arbona (Castelmagno), Narbona (Vignolo).

Il significato sarebbe quello di ‘luogo alberato’.

 

PASCHIERO/PASCHERO
Lo Pasquier (Melle), Lo Pasquièr (Cartignano), Pasquiera (Caraglio), Lo Pasquier (Stroppo), Pasquier (Entracque),  ‘l Pasquier (Frabosa Soprana), Pasquier (Roccabruna), Lo Pasquièr (Celle Macra), Lo Pasquièr (San Damiano Macra).

Il toponimo Paschiero indica generalmente la parte più elevata del borgo rurale, spesso ritenuto capoluogo. Deriva dal latino pascum, paschierum ‘luogo di pubblico pascolo’.

 

PODIO
Come anche il diffusissimo toponimo francese Puy, Podio deriva dal latino PODIU(M) ‘rialzo’, ‘balcone’. Di solito si intende un luogo rialzato, tendenzialmente aperto sulla valle.

 

PREIT/PRAT/PRÀ
Lo Praet (Canosio), Prat del metz (Canosio), Plaèts (Dronero), En Prilong (Dronero), Prazzo, Prat d’Nòta (San Damiano Macra), Prat Jalat Sobeiran (San Damiano Macra), Prat Jalat Sotan (San Damiano Macra), Pragelato, Prat Marques (Villar San Costanzo), Prat Mallet (Villar San Costanzo), Prat Long (Vinadio), Prinart (Argentera), Pradleves, Prat d’la Fera (Oulx), Prat d’la Fera (Torre Pellice), Prarostino, Prat Ros (Roccabruna).

Dal latino PRATU(M) ‘prato’, inteso sia come prato da pascolo sia come prato da coltivazione.

 

RIVOIRA/ RIPA
Rocce Ripalta (Elva), Ripoli (Dronero), Punta della Riva (Roaschia), Grange Rivero (Acceglio), Combal Rivet (Pontechianale), Rivoira Inferiore (Villar San Costanzo), Rivoira Superiore (Villar San Costanzo), Tetto Rivoira (Vernante), Rapiere (Prazzo), Rivoira (Boves), Madonna della Ripa (Cuneo), Regione della Ripa (Spinetta – Cuneo, Mellana - Boves), La Riva (Angrogna), Lou Ribas (Bobbio Pellice), Bella Riva (Luserna), Ribetta (Rorà).

Il diffusissimo toponimo deriva dal latino RIPA(M), in occitano riba, col significato di ‘terreno in pendenza’. Il toponimo ha dato origine a una serie di cognomi altrettanto diffusi: Riva, Rivoira, Rivero, Riba, Ribero.

 

SAGNA
Eisargas (Bellino), Lo Mulin dar Sargas (Villar Pellice), Li Sargas (Rorà), Pian d’la Sanha, Sanha (Monterosso Grana), Sanhàs (Celle Macra), Sanha (Roccavione), Sanhàs (Demonte), Granjas Sanhas (Acceglio).

Il toponimo indica un luogo paludoso, con presenza abbondante d’acqua. Dal latino SARGA(M) ‘specie di salice’, passato poi in SALICA(M) ‘salice’ con un passaggio semantico giustificato dal fatto che questa pianta cresce in luoghi umidi.

 

SERRE/SARETTO/SERETTO
Lo Serre (Elva), Lo Serre (Valloriate), ‘l Serre (Frabosa Soprana), Lo Sarèt (Acceglio), Lo Sarèt (Monterosso Grana), Sarèt (San Damiano Macra), Sarèt (Dronero), Sarèt (Roccabruna), Sarèt (Brossasco), Sarèt (Casteldelfino), Seras (Argentera).

Dal latino SERRA(M) ‘luogo riparato’ dal quale derivano anche l’italiano serrare ‘chiudere’. Secondo qualcuno serre deriverebbe da SERRA(M) ‘sega’, in senso figurato ‘catena montuosa’.
Il toponimo potrebbe derivare da serre, di derivazione prelatina, che indicherebbe “alto, superiore”. Il termine indica un insediamento su ripiani erbosi ubicati in posizione elevata, sicura e soleggiata.

 

SOGLIO
Soglio Sottano (Celle Macra), Soglio Soprano (Celle Macra), Comba Soglio (San Damiano Macra), Lago Apzoi (Acceglio), Colle Apzoi (Acceglio).

Il toponimo deriva dal latino tardo antico sollium ovvero il tributo feudale. Per estensione il nome venne dato a una ‘zona per cui si esigeva un tributo feudale o i cui frutti erano destinati a tributo’. Il Lago e il Colle Apzoi, nel comune di Acceglio, derivano da alp suelh, letteralmente ‘Alpe di Soglio’.

 

UBAC
L’Ubac (Canosio), Ubac (Marmora), Ubac (Castelmagno), Ubac (Cervasca).

Dal latino OPACU(M) ‘scuro’ con il significato di luogo scuro, senza sole. Di soliti viene chiamata così una valle all’ombra o una zona sul versante della vallata che guarda a settentrione.

 

VALLORIATE
Valloriate, comune della Valle Stura, deve il suo nome direttamente al latino vallis auriata ovvero ‘valle dorta’, per via della presenza in loco di miniere d’oro.

 

VILLAR/VILLA/VILALRETTO
Lo Villar (Bagnolo Piemonte), La Vila (Brondello), La Vila (Brossasco), La Vila (Casteldelfino), La Villa (Crissolo), La Vila (Frassino), La Vila (Isasca), La Villa (Ostana), Lo Vilarèt (Pontechianale), Lo Vilar (Sampeyre), La Vila (Acceglio), Lo Vilar d’Acelh (Acceglio), La Vila (Cervasca), Lo Vilar (Macra), La Vila (Pradleves), La Vila (San Damiano Macra), La Vila (Valgrana), Lo Vilar (Villar San Costanzo), La Vila (Gaiola), La Vila (Sambuco), La Vila (Limonte), La Vila (Roaschia), La Vila (Robilante), La Vila (Frabosa Soprana).

Villa (Vila) è continuatore del latino VILLA(M) ‘podere rurale’, vilar è invece continuatore di VILLARIS ‘ appartenente al villaggio’.

 

Bibliografia

AA. VV., ATLANTE TOPONOMASTICO DEL PIEMONTE MONTANO. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO, REGIONE PIEMONTE, ASSESSORATO ALLA CULTURA, ISTITUTO DELL'ATLANTE LINGUISTICO ITALIANO, 1990-2018
6: ROCCASPARVERA
1: GAIOLA  
2: AISONE  
12: DEMONTE  
13: OSTANA  
16: RITTANA
19: VALLORIATE
20: SALBERTRAND
23: RORÀ
25: PRAMOLLO
30: EXILLES  
29: SAMBUCO  
36: VENASCA
53: BORGO SAN DALMAZZO
41: ROCCAFORTE MONDOVÌ
43: CRISSOLO
45: CHIOMONTE
28: BRIGA ALTA
26: MOIOLA

M. BRUNO, Alpi sudoccidentali: viaggio tra immagini e nomi di luoghi, Gribaudo, Savigliano, 2006.
M. RIVOIRA, Lessico toponimico della Valle Pellice, 2008, tesi di dottorato.
M. DI MAIO, Vaii, gias e vastere : toponomastica del massiccio Marguareis-Mongioie,  Valados Usitanos, Torino, 1988.
G. PASERI, I nosti post : toponimi dei luoghi di Melle, Valados Usitanos, 2008.
P. L. ROUSSET, Ipotesi sulle radici preindoeuropee dei toponimi alpini, Priuli e Verlucca, Ivrea, 1991.
A. PONS, La toponomastica della coumba ed barlete (Villar Perosa), 2008, tesi di laurea.
I.G. PELAZZA, Saggio di toponomastica ormeese : comparata a quella ligure con note storiografiche, Associazione Studi Ormeaschi, Ormea, 1992.