Eventi, storia, cultura occitana al Centro di Documentazione Valle Stura
Sabato 18 maggio alle ore 17 il Centro di Documentazione ospiterà un incontro con Rosella Pellerino, Direttore scientifico di Espaci Occitan, autrice della prima traduzione in italiano del capolavoro di Joseph d’Arbaud La bestia del Vacarés, pubblicata nel 2022 per l’editore La Noce d’oro di Rocca di Papa (Roma). Dopo anni vissuti nella Camargue selvaggia e suggestiva di inizio secolo, nel 1926 d'Arbaud, majoral del Felibrige, poeta, romanziere e mandriano, ambientò in questa terra amata la propria opera più celebre, poema in prosa che ruota intorno a un onirico incontro tra un gardian di tori e una misteriosa creatura mitologica. Evento saliente per la cultura occitanica in generale, questa traduzione costituisce un risultato fondamentale per l'Italia, che di rado coltiva la letteratura occitana moderna e contemporanea. La prefazione è di Monica Longobardi, già docente di Filologia Romanza presso l’ateneo di Ferrara.
Il Centro sarà aperto per le visite dalle ore 14 alle 18 nei giorni sabato 18 e domenica 19. Sarà l’ultima occasione per visitare la mostra La cultura delle “trune” sulle terre alte di Sambuco, curata da Mario Bruna, e come sempre saranno esposti i materiali della mostra permanente Le abbadie della Valle Stura.
Le iniziative del Centro di Documentazione Valle Stura sono proposte grazie alle risorse erogate al Comune di Sambuco nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanziato dall'Unione europea – NextGenerationEU, M5C3-1.1.1 “Infrastrutture e servizi sociali di comunità” a sostegno del progetto “Valorizzazione del Centro di documentazione Valle Stura e dei servizi culturali da questo promossi”.
Tutte le visite al Centro sono a ingresso libero e gratuito. Il calendario di aperture e iniziative è consultabile sulla pagina Fb @CentrodiDocumentazioneValleStura. Info Comune di Sambuco, 0171.96633, info@comune.sambuco.cn.it, www.comune.sambuco.cn.it; Espaci Occitan, tel. 0171.904075, segreteria@espaci-occitan.org, www.espaci-occitan.org, Fb @museooccitano, Ig @museo.occitano.