Breve storia occitana

Mille anni d'Occitania

Il territorio di lingua occitana, anticamente popolato da Liguri, Celti e Iberi, e poi conquistato e colonizzato da Greci e Romani, non ha mai costituito uno stato unitario. Dalla fine dell’Impero Romano d’Occidente e fino al XII secolo queste zone sono appartenute all’Inghilterra, come il Ducato di Guiana, al Sacro Romano Impero Germanico, come la Contea di Provenza, o al Regno d’Aragona, come la Contea di Tolosa. Queste regioni erano caratterizzate dalla permanenza del diritto romano e dalla presenza degli allodi, terre non soggette a proprietà feudale, che consentivano libertà dai rapporti vassallo-signore. Nel 1213 però, in seguito alle crociate contro i catari, la Linguadoca passa sotto la corona francese, e tra la metà del XIII e l’inizio del XVII secolo tutti gli altri territori di lingua occitana subiscono lo stesso destino.

Nelle Valli, il Marchesato di Saluzzo governò sulle Valli Stura (fino alla fine del XII sec.), Grana, Maira, Varaita e Po tra 1135 e 1601: i Marchesi furono amanti delle arti, costruendo edifici sacri oltre a strade e valichi per promuovere gli scambi economici con la Liguria e la Francia. Pur appartenendo al Marchesato, la Val Maira costituì per oltre tre secoli anche una Confederazione autonoma di 12 comuni. La valle Vermenagna, come l’alta val Tanaro e Briga, appartenne alla Contea di Tenda dal 1200 al 1580, mentre le Valli Stura e Gesso rimasero sotto il dominio degli Angiò fino al 1372, quando passarono sotto i Savoia, destino che spettò a tutte le valli occitaniche a partire dal XVII secolo.

Caso a parte fu la Repubblica degli Escartons, che nacque nel 1343 in reazione ai soprusi del castellano di Briançon, per difendere gli interessi comuni e ripartire le incombenze. Il Grand Escarton du Briançonnais (dal verbo escartonner, suddividere le imposte tra cantoni) era composto da 51 comuni riuniti nei cinque Escartons di Briançon, Queyras, Oulx, Pragelato, Casteldelfino. La federazione godeva di autonomia amministrativa, tributaria e militare, perché doveva difendere con uomini propri i confini e i luoghi strategici o fortificati: vi era inoltre libera circolazione di merci e persone. Nel 1713 con il Trattato di Utrecht la Francia cedette alla corona sabauda Casteldelfino, Oulx e Pragelato, mentre Briançon e il Queyras rimasero indipendenti sino al 1789, quando la Rivoluzione Francese pose fine alla loro esperienza di autogoverno.