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Dante, la lingua occitana e il catarismo

Un interessante programma di eventi della rassegna Dante e la lingua d’oc sarà protagonista della prima settimana di luglio a Dronero. Tre sono le proposte che si svilupperanno intorno al tema del catarismo, che ebbe il suo epilogo proprio 700 anni fa con la morte dell’ultimo perfetto cataro Guillaume Belibaste. 1321, lo stesso anno della morte di Dante Alighieri, che conobbe per certo la dottrina albigese, al punto da essere ritenuto cataro da alcuni studiosi.

Si tratta di una teoria plausibile le cui evidenze si trovano proprio in alcuni cruciali passi della Divina Commedia. A parlare dell’ipotesi di un Dante eretico quale esito di una rigorosa e puntuale analisi filologica e storica, sarà la studiosa e saggista Maria Soresina con la conferenza Dante, la lingua occitana e il catarismo, giovedì 1° luglio alle ore 18 presso l’Espaci Occitan di Dronero. Dice la scrittrice «Come è noto, Dante ha scritto La Divina Commedia in volgare, in italiano. All'interno vi sono alcune parole in latino, e poi vi sono ben otto versi di fila in lingua d’oc, quella che oggi si chiama lingua occitana, l'unica altra lingua presente nel poema. Perché? Perché solo la lingua occitana? Certo, era una lingua importantissima ai tempi di Dante: era la lingua in cui veniva composta la poesia dei trovatori, che fu la prima poesia europea in lingua volgare. Questo sarebbe già un motivo valido per rendere omaggio a questi poeti e alla loro lingua. In realtà c’è molto di più. C’è una profonda unità d’intenti, un’assoluta condivisione di valori tra Dante e la poesia dei trovatori. Ciò che li unisce è la visione religiosa, cristiana ma eretica, che avevano entrambi: quella dei bonshommes, dei cosiddetti catari. Una visione religiosa che costituiva, come scrive Denis de Rougemont, “l’anima austera e segreta della raffinatissima civiltà dei trovatori”. Una civiltà radicalmente diversa da quella dei romanzi di Lancillotto e del Santo Graal, scritti in lingua d'oïl. C'è l'amore e ci sono tante altre cose, ma ci sono anche quegli otto versi in lingua d’oc, con cui Dante prende posizione e si schiera dalla parte dei vinti, non da quella dei vincitori, e la guerra era ancora in corso. Un atto di coraggio, la cui portata oggi non deve sfuggirci».

L’ingresso è gratuito, la prenotazione obbligatoria a segreteria@remove-this.espaci-occitan.org – tel. 0171 904075 entro le ore 12 del giorno precedente l'appuntamento

Sulla storia dei catari e bogomili si incentrerà l’inaugurazione di BOGRE - LA MOSTRA, venerdì 2 luglio alle ore 18 nel Museo Civico Luigi Mallé di Dronero e a chiudere la “settimana catara” a Dronero sarà invece la tanto attesa proiezione del film documentario BOGRE – LA GRANDE ERESIA EUROPEA al Cinema IRIS di Dronero sabato 3 luglio alle 16 e domenica 4 luglio alle 20. 

La rassegna Dante e La lingua d’oc è un’iniziativa delle Unioni Montane delle valli occitane Po, Varaita, Maira, Grana e Stura insieme al Comune di Saluzzo e Terres Monviso, organizzata di Espaci Occitan e inserita nell’ampio calendario AMOR MI MOSSE, cornice comune e collettore di iniziative diffuse su tutta l’area cuneese. 

Info: www.espaci-occitan.org - www.amormimosse.com